Ormai un’azienda che voglia farsi conoscere non può non avere un sito. Si tratta di una sorta di biglietto da visita che può in effetti assolvere ad una duplice funzione: aggiungere prestigio alla reputazione di cui si gode presso la propria clientela e, soprattutto provare a raggiungere nuovi clienti, che altrimenti neanche saprebbero della sua esistenza.
Web Agency o Freelance?
Se è dunque quasi d’obbligo avere un proprio sito web, a meno che non si lavori solo ed esclusivamente per pochi committenti e non si intenda espandersi, occorre però sapere a chi affidare questo incarico. Se il sito è un biglietto da visita, deve infatti presentarsi bene, altrimenti diventa del tutto inutile.
Le alternative che si presentano sono a questo punto due: affidarsi ad una web agency oppure a ad un freelancer. Due strade solo apparentemente opposte, in quanto alla fine deve comunque trattarsi di professionisti. Non è raro infatti il caso di freelance, ovvero lavoratori indipendenti che abbiano lavorato presso agenzie per poi mettersi in proprio.
Come scegliere la web agency giusta
Quindi, alla stregua del famoso detto di Mao, non è importante il colore del gatto, bensì che acchiappi i topi. Tradotto nel nostro caso vuol dire che non conta se a realizzare il sito sia un’agenzia o un freelance, a patto che si tratti di professionisti.
Come scegliere quello giusto? Qui la cosa si fa più complicata, in quanto prima di aver visto il sito finito non sappiamo quale possa essere la resa dell’affidamento dell’incarico. Per capire il livello dei candidati, c’è però un sistema che può facilitarci il compito: chiedere loro di farci vedere i lavori precedenti, ovvero il porfolio. Un esempio è quello che fa Geofelix Web Agency Pavia.
Diffidare da chi non sa spiegare, e non solo
Una volta scremata la rosa, scegliendo i candidati che abbiano proposto una storia professionale adeguata e raccontata dai precedenti lavori, si deve chiedere. Ad esempio, come i candidati abbiano intenzione di strutturare la loro creazione. Non bisogna avere timore di chiedere e, soprattutto, occorre diffidare di chi non sa spiegare in maniera semplice ed esauriente cosa intenda fare.
Inoltre è meglio lasciare subito perdere chi affermi che magari tra server e dominio occorra iniziare con lo spendere oltre 200 euro all’anno oppure meno di 50 euro. Ormai una spesa di tal genere si riduce ad una decina di euro al mese per un hosting performante con un sito aziendale “normale”, e una richiesta troppo esosa simile denota solo la volontà di alzare al massimo i costi. La cosa è ben diversa se si parla del restyling di un sito web che produce molto traffico o presenta un ecommerce: casi che richiedono un hosting più costoso ad alte prestazioni. Al contempo una richiesta troppo bassa indica inesperienza nello gestire siti web con la giusta mole di traffico.
Evitare i non professionisti
Come abbiamo detto, la scelta dovrebbe ridursi nell’ambito dei professionisti. Ci sono però ancora molte persone che preferiscono affidarsi a conoscenti o parenti che prospettano un drastico abbattimento dei costi. Molto spesso si tratta di persone che hanno qualche nozione al riguardo, molto raramente sono invece in grado di assicurare un servizio di buon livello.
Non conviene però mai affidarsi a questa particolare categoria, per il semplice fatto che per loro non è una professione. Quindi può accadere che si abbia bisogno di aggiornamenti e occorra magari aspettare mesi, in quanto la persona in questione è impegnata in altre imprese.
E’ meglio un’agenzia
Anche il freelance, però, può presentare problemi analoghi, magari perché alle prese con altri progetti che gli impediscono di seguire al meglio quelli già assunti.
La scelta migliore, quindi, può senz’altro essere rappresentata dalla web agency, che è in grado non solo di dare vita ad un sito ben fatto, dal punto di vista grafico e tecnico, ma anche di assicurare un’assistenza tecnica puntuale e continua.