Negli ultimi anni, sono stati fatti grandi progressi per quanto concerne il settore delle forniture industriali. Il fatto che siano stati introdotte nuove attrezzature e apparecchiature, dotate di moderne tecnologie, ha fatto sì che progredisse non solo il settore a cui venivano applicate, ma anche la qualità della produzione stessa. Tuttavia, resta aperta una domanda relativa al nodo che collega la creazione di un prodotto e il suo completamento, dove molte volte sono richiesti degli spostamenti abbastanza frequenti.
All’interno di strutture nelle quali è richiesto il trasporto di oggetti molto pesanti, sono spesso utilizzate delle catene che facilitano il moto dinamico. Esistono però diversi tipi di catene, con strutture e vari organi differenti tra di loro, che sfruttano tuttavia entrambe il principio di trasmissione del moto tra due alberi rotanti.
Partiamo dalla definizione prima di catena in meccanica, dove per catena intendiamo un tramite per poter trasmettere potenza da un albero rotante ad un altro. Si può dunque utilizzare tra due alberi di una medesima macchina, oppure un meccanismo che sia indipendente, o anche perfino un motore di tipo elettrico.
Le catene industriali: usi e struttura
Le catene industriali sono perciò impiegate per trasmettere forza meccanica, quindi sono fondamentalmente una forma di catene di trasmissione. Tuttavia, per adempiere ai numerosissimi campi d’applicazione, ne sono state inventate decine di declinazioni diverse, com’è facile capire visitando il sito dubbini.it alla sezione sulle catene per uso industriale, importatore italiano di catene di trasmissione.
Queste catene industriali non solo possono quindi essere utilizzate in un ambito strettamente relativo alla trasmissione del moto, ma è possibile adoperarle anche come organo di trasporto, qualora la catena fosse dotata di piastre con delle alette o dritte o piegate, oppure come organo di sollevamento, e in questo caso le potremo trovare prive di rulli e connesse tra di loro con un perno.
Cosa differenzia le catene industriali da quelle che abbiamo comunemente in casa?
È importante dunque cogliere la reale differenza tra le catene di origine industriale e quelle di fattura comune. Per poterle adoperare in un ambiente dove il trasporto/scarico di merci è frequente, se non di normale amministrazione, trovare catene industriali, anche dette “di trasmissione”, proprio per via della loro struttura che facilita il movimento di pesi altrimenti troppo complessi da spostare.
La loro forma nodosa ma continua e il continuo lavorare sinergico dei perni di giunzione permette non solo una resistenza maggiore e un miglioramento della qualità del trasporto, ma anche una sicurezza maggiore per via della specificità del loro impiego. Inoltre, è da aggiungere che per poter svolgere un trasporto adeguato, bisogna far sì che anche il tipo di catena di trasmissione sia consono all’occasione.
Settori in cui vengono utilizzate le catene di trasmissione
Il luogo di impiego primario di queste forniture di origine industriale è proprio l’industria stessa. Per lo spostamento delle merci e per la creazione di catene di montaggio e trasporto infatti le catene di trasmissione sono utilizzate in maniera quasi assidua, proprio per via dell’ottimizzazione del lavoro che svolgono. Utilizzare una catena comune, priva di qualsivoglia forma di rinforzo o dalla struttura non troppo sostenuta potrebbe risultare controproducente in un’azienda che, ad esempio, può rientrare nel settore siderurgico, o metalmeccanico.
Dunque è di primaria importanza fornire alle industrie stesse dei materiali e degli organi di trasporto che consentano non solo di poter svolgere un lavoro in sicurezza e nel rispetto delle norme relative alla sicurezza e tutela dell’impiegato, ma anche di poter migliorare la qualità della produzione con l’utilizzo di queste catene di trasmissione; uno degli obiettivi principali della scelta del modello corretto di catena, è anche quello di limitare la dispersione di energia riuscendo ad ottenere anche una produzione industriale con un minore impatto ecologico.