Come è risaputo, il modello F24 viene usato per disporre il pagamento di imposte, contributi e di tasse, i cui codici tributo – che sono univoci – vanno inseriti nelle sezioni del modello in questione in modo corretto. Il modello F24 rappresenta un modello nuovo e semplificativo (c.d. ‘unificato’) rispetto a tutti i precedenti che si differenziavano a seconda della tipologia di tributo da pagare.
L’F24 può essere usato per pagare imposte e contributi anche da lavoratori senza partita IVA. Spesso sussistono dei dubbi circa le modalità di compilazione del modello in questione, e sul come completarlo correttamente.
Vediamo quindi come si procede in maniera corretta alla compilazione dell’F24.
Innanzitutto per il pagamento dell’IVA, Ires ed Irpef si deve guardare alla sezione Erario.
La sezione Regioni è dedicata alle imposte regionali, e quella ICI ai tributi locali (comunali e non solo).
Nel campo Contribuente bisogna indicare codice fiscale e dati anagrafici.
Nel campo Coobbligato si indicano eventuali dati di erede, genitore, tutore o curatore.
Nel campo Codici Tributo si indica il codice che individua in modo specifico il tributo che si deve versare (ad esempio il codice tributo 2002 per pagare l’Ires, ecc.)
L’anno di riferimento (o il periodo) consiste nell’anno di imposta al quale si riferisce l’imposta da pagare.
Poi ci sono le sezioni che abbiamo detto, Regioni e ICI per Comuni.
Nell’indicazione delle cifre, si deve ricordare che vanno sempre indicate con le ultime due decimali (anche se sono due zeri) per esempio 70 euro si scrive 70,00.
L’arrotondamento segue questa regola: se la terza cifra è superiore o uguale a cinque, si arrotola per eccesso (per esempio euro 89,955 diventa 89,96) se invece è inferiore a 5 si fa per difetto (89,953 diventa 89,95).
Inoltre è possibile, nell’ambito della compilazione del modello F24, portare in compensazione i propri crediti d’imposta, laddove se ne abbiano.
La compensazione può essere verticale od orizzontale. Il limite della compensazione dei crediti è di 516.456,90 euro per ogni anno solare.
Gli errori più comuni nei quali è classico incorrere quando si compila l’F24 sono lo sbaglio circa l’indicazione del codice tributo (fate molta attenzione e rileggete sempre diverse volte, siate sicuri di aver indicato il codice tributo corretto nella casella corretta), inserire un codice regione sbagliato, oppure sbagliare nell’indicare il periodo di riferimento nell’imposta. Infine, attenzione al codice fiscale, uno dei punti nei quali si fanno più errori: evitate di inserirlo a memoria e attenzione a non indicare il codice fiscale della società sbagliata, nel caso si tratti di società.
Infine, una volta finito di compilare il vostro modello di F24, è giunta l’ora di pagarlo. Il pagamento telematico è disposto obbligatoriamente solamente per chi abbia partita IVA; invece se non si ha partita IVA è possibile pagare il modello F24 presso gli sportelli di uffici postali, banche e dell’agenzia di riscossione.
Il pagamento accettato per gli F24 è in assegno mancare e circolare in banca, assegno bancari e circolare o vaglia cambiario nelle agenzie di riscossione, pagamento Bancomat presso sportelli bancari e di riscossione che siano dotati del terminale. Infine, è anche possibile pagare in carta Postamat, vaglio, assegni nelle poste.