I giornali non parlano d’altro: Trump ha lasciato il posto a Biden sicuramente in maniera poco ortodossa, ma cosa ha fatto nelle ore precedenti l’abbandono della Casa bianca?
Non ha certamente smesso di lavorare, lasciando alle ultime ore del suo mandato gravi incombenze, fra le quali concedere la grazia lastminute a settantatré persone: fra questi c’è anche un italiano, Tommaso Buti, uomo d’affari toscano che vent’anni fa fece parlare di sé per le sue idee imprenditoriali e forse ancor di più per la sua inclinazione per le belle donne.
Tanti i flirt presunti o reali; da Beatrice Borromeo alla supermodella angelo di Victoria Secret Daniela Peštová, che fu sua moglie e dalla quale ebbe un figlio, alla suadente paraguayana Claudia Galanti (con la quale ebbe una burrascosa storia tra il 2015 e il 2016), passando per Rita Rusic, Manuela Arcuri, Martina Stella, Anna Falchi, Luisa Corna, la texana Erin Quiros, solo per citare le sue relazioni sentimentali più stabili.
Tuttavia non è per la sua vita da playboy che Trump lo ha graziato, nonostante sia tipico del tycoon mettere il naso quando si parla di belle donne. O meglio, il bell’italiano negli anni 90 unì l’utile e il dilettevole, e poco più che ragazzo si mise in società con le top model Claudia Schiffer e Naomi Campbell per promuovere la nota catena dei suoi Fashion Cafè.
Fu proprio per presunti reati finanziari legati al glam fast food che Buti fu costretto al rientro in Italia. Per la sua passione inoltre proprio da Donald Trump Buti fu messo a capo di un’agenzia di modelle: da allora l’amicizia continua e non si è mai estinta. Più volte il magnate americano aveva sollevato Buti dalle accuse, dichiarando che fosse “una persona perbene”.
Buti ha pubblicamente ringraziato l’amico e il suo avvocato, in una nota, ha precisato che il provvedimento in questione riguarda reati avvenuti più di 20 anni fa, per i quali l’imprenditore fu già processato e alla fine prosciolto dalla Corte di Appello italiana, nel 2007. Essendo già stato giudicato, sarebbe stata un’ingiustizia subire un processo una seconda volta.
Per la presunta frode il fiorentino fu arrestato in Italia alla fine del 2000, su richiesta della magistratura di New York, ma non è mai stato estradato negli Stati Uniti. Imprenditore brillante, Tommaso Buti già giovanissimo divenne un mito con i suoi locali fashion che dal Rockefeller Center di New York vennero duplicati a Londra, a Manila, a Barcellona e Città del Messico, dove le modelle erano di casa e si poteva mangiare cibo divertente e sfizioso, ascoltare musica e farsi le foto con i vip. L’idea dei locali prendeva le mosse dalla catena dei Rock Cafè ma in versione fashion, con gadgets a tema, fotografie e passerelle dove sfilare come le star.
Leggi l’articolo del Il Messaggero.