A partire dal Luglio 2017 molte cose sono cambiate riguardo ai Compro Oro del territorio italiano, grazie al nuovo Decreto legislativo 92/2017 che in qualche modo ottimizza il regolamento degli esercizi commerciali che comprano oro usato.
Le principali novità
Quando si sceglie di mettere in vendita oro usato, in linea di massima, sopraggiunge una sensazione di incertezza dovuta alla mancanza di informazioni e rassicurazioni riguardo a questo particolare mondo. Proprio per questo il nuovo decreto introduce l’obbligo da parte dei Compro Oro di iscriversi a un apposito registro degli operatori professionali.
Ciò rappresenta una prima e maggiore garanzia a beneficio dei consumatori, che potranno già in prima fase escludere tutte quelle attività non registrate sull’albo.
Questo lascia intuire anche un corposo giro di vite ai traffici illeciti e alla scarsa tracciabilità degli oggetti: fino a poco tempo fa infatti vendere oro usato rappresentava un business proficuo anche per tutti quegli esercenti “non trasparenti” che alimentavano il mercato illecito di gioielli e il riciclaggio, sfruttando i vuoti legislativi ora colmati.
Sempre sullo stesso filone, da adesso chiunque voglia vendere oro vecchio (o anche effettuare semplice permuta oro) dovrà per legge essere dotato di tutta la documentazione di vendita, recante i dati dell’oggetto, le foto, il peso, le caratteristiche, la quotazione, la modalità di pagamento etc
Anche il cittadino che mette oro usato in vendita avrà i suoi obblighi, come quello di esibire un documento e registrare la propria identificazione nella documentazione di cui sopra.
Riguardo alla tracciabilità, ora i Compro Oro saranno obbligati ad avere un conto corrente specifico dedicato alle transazioni finanziarie riguardo alla vendita e all’acquisto di oro usato, fattore molto importante soprattutto per tutti quegli esercizi commerciali che fanno della compravendita di gioielli sono una porzione minoritaria dell’attività.
Sanzioni e pene in caso di trasgressione
Il Decreto legislativo 92/2017 introduce anche tutta una serie di multe e pene piuttosto severe per coloro i quali dovessero trasgredire le norme del nuovo regolamento.
La mancata iscrizione al neonato Registro degli operatori professionali comporta una multa fino a 10mila euro e la reclusione fino a quattro anni. Anche la sola mancata comunicazione all’Oam viene punita, nello specifico con una pena pecuniaria pari a 1.500 euro.
Altrettanto salate saranno le multe in caso di non ottemperanza degli obblighi di identificazione della clientela (sanzione amministrativa fino a 10mila euro) che comprende anche l’eventuale superamento del limite di 500 euro stabilito in merito all’uso di soldi contanti.
Infine, appare chiaro l’intento delle istituzioni di creare un principio di collaborazione fra Stato e attività commerciali di Compro Oro, stabilendo una pena fino a 50mila euro per l’eventuale omissione di segnalazione in caso di operazioni sospette. Tale sanzione, tra l’altro, si estende anche in caso di segnalazione tardiva.
Questa norma specifica va a massimizzare i metodi di contrasto delle attività di riciclaggio e traffico illecito di gioielli, circa il quale troppe volte molti esercizi commerciali hanno taciuto pur non essendone parte attiva, trincerandosi dietro la possibilità di non segnalare in modo tempestivo talune attività sospette.