Fare la doccia dovrebbe essere sempre un piacere, un momento di relax per scaricare tutte le fatiche della giornata. Cosa può rovinare un momento così bello? Sicuramente la vista del muro sopra la doccia ricoperto di muffa e del soffitto rovinato sono un valido motivo.
Ma come eliminare la muffa dai muri, riportando lo sventurato bagno al suo antico splendore? Ecco la risposta a questa frequente domanda da parte di Blogantimuffa specialista di rimedi antimuffa.
“L’approccio di molte persone quando nel bagno inizia a comparire qualche macchiolina di muffa è spesso leggero: sono estremamente convinti di poter tenere la situazione sotto controllo, di eliminare le macchioline a colpi di straccio e candeggina. Poi un giorno si svegliano ed ecco l’inizio dell’incubo.
Utilizzare il classico rimedio dello spray e della pittura antimuffa non ha portato i risultati sperati perché la muffa, dopo essere sparita per un periodo, è tornata più forte di prima. Oltre a questo può accadere che parti del soffitto del bagno presentino dei rigonfiamenti: rimuovere anche solo una piccola parte della vecchia vernice rovinata in questi punti, farebbe saltare via diversi strati di pittura.
Ci troviamo davanti ad una situazione davvero critica, conseguenza di anni e anni di umidità e condensa che ha indebolito la pittura usata sui muri (una pittura di qualità chiaramente scadente).
La prima cosa da evitare in queste situazioni è spazzolare il muro e l’intonaco, dal momento che è molto fragile. È molto importante assicurarsi, dopo la valutazione di un esperto, che l’imbianchino al quale ci rivolgiamo segua alla lettera il trattamento antimuffa che l’esperto ha definito. I prodotti indicati devono essere utilizzati secondo le indicazioni fornite, altrimenti il problema sarà risolto soltanto temporaneamente e saranno stati buttati via dei soldi.
Per intenderci: se la pittura può essere diluita del 10% ed ha una resa di 40mq per latta è sbagliato diluirla del 30% come se fosse una pittura lavabile in modo tale che abbia una resa superiore pari, ad esempio, a 80mq.
I problemi da risolvere in una situazione del genere sono due: la quantità eccessiva di muffa che ricopre la parete fredda e la vecchia vernice che piano piano si sta staccando. L’utilizzo di un prodotto cremoso contribuirebbe a far staccare la vecchia vernice e tutta la muffa attaccata: il prodotto andrebbe sprecato e non sarebbe stata fatta alcuna azione disinfettante.
La “cura” giusta, prima di eliminare la vernice vecchia dalle pareti e dal soffitto, consiste nell’utilizzo di un disinfettante liquido senza biocidi, quindi atossico che va applicato con un pennello direttamente sulla muffa. Mi raccomando di bagnare abbondantemente la parete interessata con il pennello e lasciare asciugare per circa sei o otto ore. In questo modo sarete sicuri che il prodotto ha svolto la sua azione antibatterica e disinfettante.
Solo adesso potrete asportare la vecchia vernice, sempre delicatamente per evitare che le spore vive e le spore morte della muffa non si disperdano nell’ambiente: ricorda che entrambe sono tossiche, possono provocare allergie e problemi respiratori.
Ricapitoliamo i passaggi principali per essere più chiari:
- Prima di staccare la pittura rovinata disinfettare con un prodotto senza cloro e candeggina.
- Applicare una mano di fissativo acrilico, dato il fondo polveroso.
- Applicare uno stucco anti-umidità per ripristinare il fondo.
Trattamenti sbagliati nel corso del tempo non fanno altro che determinare un ulteriore spreco di soldi: soltanto dopo questi semplici passaggi è possibile iniziare con il vero trattamento antimuffa.
Dopo aver disinfettato e stuccato la parete, il passo successivo consiste nel disinfettare ancora una volta la parte trattata, questa volta con un prodotto in crema. Mi raccomando utilizza sempre prodotti privi di candeggina e Formaldeide, sostanze che invece trovi in quantità elevate in spray e pitture antimuffa con biocidi. Adesso non ti resta che applicare sulla parete e sul soffitto un fissativo termoisolante. L’obiettivo di questo tipo di intervento è ridurre il ponte termico prima di applicare la pittura anticondensa.
È molto importante che il trattamento descritto venga fatto su tutto il bagno, non soltanto sulle parti di muro attaccate dalla muffa o su quelle parti del soffitto che stanno cadendo a pezzi. Un esempio molto semplice ma fondamentale per capire l’importanza di quanto detto è quello del thermos: questo strumento viene utilizzato per mantenere la temperatura del liquido che contiene costante, a prescindere che il liquido sia caldo o freddo. Se non chiudiamo il tappo del thermos, non sarà possibile ottenere il risultato sperato.
Per il nostro bagno attaccato dalla muffa funziona allo stesso modo. Se per pigrizia o altro non applichiamo uno strato adeguato di prodotto termoisolante su tutta la stanza, sui soffitti e sulle pareti interne, non otterremo l’effetto di riflessione del calore che ricerchiamo. In parole povere la muffa tornerà a farvi visita con l’inizio della stagione invernale.
Tutte quelle persone che hanno voluto risparmiare anche solo cinquanta euro eseguendo il trattamento antimuffa solo sulla porzione fredda del muro hanno dovuto disinfettare nuovamente la superficie e pitturare tutta la stanza.
Ecco allora due regole fondamentali da rispettare su vuoi annientare definitivamente la muffa nel tuo bagno.
Regola numero uno: esegui il trattamento antimuffa su tutte le pareti del bagno e sul soffitto, non concentrarti mai solo sulle zone che sono state colpite dalla muffa.
Regola numero due: non ricoprire MAI una pittura termica usando un prodotto tradizionale, ovvero pitture lavabili o traspiranti. Il motivo è molto semplice: l’effetto riflettente ed isolante si riduce dell’80%.
Questa non è una cifra detta in modo casuale, è il frutto di tanti anni di esperienza. Un trattamento antimuffa non si vende per telefono oppure senza un’attenta valutazione ed un buon trattamento non è di certo a base di spray con candeggina e pittura antimuffa.
L’utilizzo di questi prodotti in un bagno con le pareti ricoperte dalla muffa e con l’intonaco del soffitto che si sgretola in più parti avrebbe generato un insuccesso. Più precisamente la muffa non sarebbe stata disinfettata e i muri sarebbero stati consumati ulteriormente dallo spray a base di cloro; la pittura non si sarebbe aggrappata in modo adeguato al muro dal momento che non era presente un buon fondo e questo avrebbe portato il proprietario del bagno a rifare ancora una volta i lavori a causa del fondo instabile.”