Quello del ferro da stiro non è un acquisto da prendere sotto gamba, perché è un elettrodomestico che non costa poco e, se non scelto con la dovuta oculatezza, rischia di aggravare, anziché facilitare, l’operazione di stiratura, già di per sé poco simpatica.
La prima cosa da valutare nella scelta del ferro da stiro è il serbatoio. I prodotti con serbatoio interno hanno il vantaggio di essere poco ingombranti e di scaldare l’acqua velocemente, ma sono pesanti, poco maneggevoli ed erogano una quantità limitata di vapore.
Pertanto, se i capi da stirare sono molti e particolarmente ostici (come le camicie da uomo), questa tipologia di ferro può non essere all’altezza delle esigenze. Il ferro da stiro cosiddetto “professionale”, ossia con serbatoio esterno, ha il vantaggio di essere molto leggero, agevole da utilizzare anche nei punti più critici dei capi e garantisce un getto di vapore costante, copioso e duraturo.
Passiamo agli svantaggi: quando finisce l’acqua, è necessario attendere che il serbatoio si raffreddi prima di ricaricarlo, e poi che l’acqua torni a temperatura ottimale; richiede un certo spazio, per essere riposto. Va detto, comunque, che alcune marche producono ferri da stiro con ricarica continua, grazie a un collegamento diretto con un rubinetto dell’acqua, e sono anche particolarmente compatti.
Altro aspetto da considerare nell’acquisto del ferro da stiro è la piastra. Iniziamo dalla forma: se serve una stiratura di precisione, è meglio optare per le forme lunghe e appuntite, mentre se i capi da stirare sono ampi e lisci (lenzuola, tovaglie, tende), allora si può scegliere una piastra ampia, atta a velocizzare il lavoro.
Il materiale della piastra può essere in alluminio, acciaio, ceramica o teflon. La piastra in alluminio è resistente, consente di avere forme ergonomiche e un buon numero di fori, però è poco scorrevole. Per contro, la piastra in acciaio scivola meglio sui tessuti, è facile da pulire e molto resistente, ma decisamente più pesante di quella in acciaio.
Le piastre in ceramica sono leggere e ultra-scorrevoli, ma molto fragili e, quindi, poco resistenti nel tempo: sono da prediligere solo se la maggior parte dei capi da stirare hanno tessuti molto delicati. Il teflon è il materiale migliore, perché è scorrevole, leggero, antiaderente e ha una buona trasmissione termica. Unico neo: costa un po’ di più e resiste meno dell’acciaio.
Valutiamo ora la quantità e la distribuzione dei fori. La distribuzione omogenea dei fori sulla piastra ne garantisce un’ottimale scorrevolezza e rende più veloce la stiratura; se i fori sono concentrati solo sulla punta, invece, si riesce a operare un lavoro di precisione (come vicino ai bottoni e sul colletto delle camicie) ma, ovviamente, per i capi ampi è richiesta una maggiore pressione manuale del ferro e un certo dispendio di tempo.
Veniamo all’erogazione del vapore. La quantità media di vapore al minuto che dovrebbe avere un ferro, per rendere agevole e veloce la stiratura, è di circa 30 grammi. La potenza del getto, poi, dovrebbe crescere in proporzione alla quantità e alla tipologia di capi da stirare. Un’opzione da considerare è quella del “colpo vapore”, ossia un’erogazione controllata superiore di vapore solo in alcuni punti, nonché la modalità di “erogazione verticale”, utilissima per ravvivare vestiti appesi e per togliere le grinze alle tende.
Un aspetto molto importante è quello della funzione anticalcare. Un buon ferro da stiro non ha bisogno di tecnologie d’avanguardia ma la funzione anticalcare è indispensabile, soprattutto per i ferri con serbatoio esterno.
In tali casi, infatti, il calcare non si rimuove con la semplice pulizia della piastra, ma serve un intervento professionale disincrostante del fondo e delle pareti interne del serbatoio: tale manutenzione, oltre a costare, non garantisce la durata del ferro che, a causa del calcare, può subire danni irreparabili e può arrecarne ai capi.
Infine, va valutata la prestazione energetica del prodotto. I ferri da stiro “eco” alleggeriscono la bolletta ma prolungano i tempi di stiratura. Quelli con impostazione della potenza e con funzione di “autospegnimento” sono gli ideali sia per evitare sprechi di energia che dal punto di vista della sicurezza. In linea generale, per funzionare a dovere un ferro da stiro ha bisogno di una potenza di circa 2000 Watt.